Riparte la bellissima Settimana della Cultura dal 14 al 22 Aprile 2012
Anche quest’anno il Ministero per i Beni e le Attività Culturali promuove “la Settimana della Cultura”, aprendo per nove giorni, gratuitamente, le porte di musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali su tutto il territorio nazionale.
L’iniziativa, nata per trasmettere l’amore per l’arte e la conoscenza dell’immenso patrimonio italiano, offre un ricco calendario di eventi, mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti. Si rende così ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori, grazie al coinvolgimento di molte Istituzioni pubbliche e private, per una partecipazione estesa e capillare.
Continuate a leggere per tutte le informazioni e i dettagli la pagina del sito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Roma, Scuderie del Quirinale
25 febbraio – 10 giugno 2012
Nella Venezia del ‘500, centro nevralgico del commercio e dell’economia mediterranee, residenza di alcune delle più prestigiose e ricche famiglie d’Italia, l’arte del pieno Rinascimento visse uno sviluppo straordinario, competendo con quella che era stata fino ad allora la culla dellarinascita umanistica, ovvero Firenze. Complice fu l’opera di tutta una generazione di artisti eccelsi,
pittura italiana
CAPOLAVORI DA CENTO E DA ROMA
Roma, Palazzo Barberini
16 dicembre 2011 – 29 aprile 2012
Spetta a uno dei protagonisti del Seicento italiano inaugurare i nuovi e formidabili locali al piano terra di Palazzo Barberini, riportati a nuova vita dopo un lungo restauro e dedicati, da ora, alle mostre temporanee. Il maestro in questione èGiovan Francesco Barbieri, meglio noto col soprannome di Guercino (dovuto ad un reale strabismo), nato poverissimo e vissuto nella città di Cento, e attivo a Roma solo per due anni dal 1621 al 1623.
I DISEGNI DI GIUSEPPE MAZZOLA IN MOSTRA A TORINO
Torino - La Wunderkammer della GAM, lo spazio dedicato all’esposizione del patrimonio grafico del museo, presenta a partire da oggi, 15 marzo 2012, i preziosi disegni di Giuseppe Mazzola (Invozio di Valduggia 1748–Milano 1838).
ESPLORATORI, GEOGRAFI E VIAGGIATORI TRA OTTOCENTO E NOVECENTO
Udine, Chiesa di San Francesco
11 novembre 2011 – 15 aprile 2012
“Questa vita girovaga, mezzo alpinistica e mezzo marinara, esercita su di me un’attrazione grandissima. Mi pare che se per tutta la mia vita dovessi girare il mondo studiando e lavorando anche a costo delle più gravi privazioni e dei più aspri sacrifici sarei un uomo felice”. Sono quasi profetiche queste parole che l’esploratore e geografo friulano Ardito Desio ha pronunciato durante una delle innumerevoli spedizioni compiute in zone funestate dal caldo torrido del
Come sempre sono numerosi gli stand e gli esperti che partecipano a Babilonia di Forlì, fornendo al pubblico una vasta serie di proposte per l’arredamento in stile retrò, il collezionismo o la semplice curiosità nello scoprire le tante offerte di questo importante appuntamento.
Babilonia 2012 non sarà incentrato solo sull’antiquariato ma anche su modernariato, brocantage e collezionismo, con articoli vecchi ma non antichi, complementi d’arredo e oggetti di ogni genere. Saranno presenti infatti anche fumetti, francobolli, vecchie schede telefoniche e molto altro ancora, con numerose proposte per gli amanti delle collezioni d’altri tempi.
La Fiera Babilonia 2012 di Forlì si terrà il 10, 11 e 12 Febbraio alla Fiera di Via Punta di Ferro per un nuovo week end dedicato alla passione per l’antiquariato e lo stile retròUna fiera dell’antiquariato di lusso si terrà presso Harewood House sul finire della settimana. Nella storica dimora della campagna inglese, a dieci chilometri dalla città di Leeds (West Yorkshire), si potranno ammirare tanti capolavori vintage da venerdì 27 a domenica 29 gennaio.
Notevoli i lotti in vetrina, il cui fascino esclusivo verrà esaltato dalla splendida cornice espositiva: una struttura edificata nel XVIII secolo, vistosamente modificata nell’Ottocento, per assumere un aspetto neoclassico. In questo scenario i cultori degli oggetti storici potranno deliziarsi tra le tante proposte offerte al godimento dai collezionisti e dagli addetti ai lavori.
Roma - Saranno presentati oggi a Roma i risultati della ricerca curata dal Censis sulle speranze e i punti di forza nell’Italia della crisi
promossala Fondazione Marilena Ferrari. Durante il convegno sarà lanciato il premio giornalistico «La voce della bellezza italiana» dal tema «L’Italia etica racconta la sua bellezza», per condividere riflessioni sul grande, e poco valorizzato, patrimonio artistico e umano che il nostro Paese ci offre.
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Già dai tempi più antichi, parallelamente alle tecniche di autentica doratura, si cercò di falsificare e imitare l’oro tingendo argento, piombo o stagno, con decotti e vernici colorate. Numerosi sono i trattati che tramandano complicate ricette, sia in epoca romana che nell’Alto Medio Evo. In questo periodo si diffondono molti ricettari di origine ellenistica che divennero poi il bagaglio culturale di monaci miniatori, pittori e artigiani.
A partire dal Medio Evo, sia in Occidente che in Oriente la doratura diventa una tecnica a sé stante che poteva variare a seconda degli artigiani e dei loro segreti di bottega. I miniatori, ad esempio facevano largo uso dell’”oro in conchiglia”, cioè oro macinato con gomme naturali e steso a pennello sui manoscritti, come fosse un colore ad acquarello. Il suo nome era dovuto all’uso di conservare la finissima polvere nella valva di un mollusco.I sistemi di doratura più diffusi nel Medioevo e nel Rinascimento erano i metodi detti “a guazzo “ e a “missione”.Generalmente l’operazione della doratura era eseguita dallo stesso artista, autore dell’oggetto da dorare; a partire dal Cinquecento sorsero corporazioni di doratori specializzati come quelli parigini per il cuoio.
Durante il periodo Barocco fu in grande auge la doratura dei mobili.
In Francia i primi mobili dorati risalgono allo stile Luigi XIV e tale tipo di decorazione durò fino a tutto il regno di Luigi XVI. In Inghilterra, invece, la moda dei mobili dorati fu più breve, introdotta attorno al 1660 declinò dopo solo un secolo. Anche per i mobili dorati le tecniche più diffuse erano quelle “ a guazzo” e “ a missione” e spesso potevano essere in parte brunite, cioè lucidate, e in parte lasciate opache, per creare contrastanti riflessi.Un metodo più economico di doratura già impiegata nel Medioevo ma che si diffuse soprattutto a Venezia a partire dal XVII secolo, fu quello della doratura “a mecca”. L’origine di tale tecnica risale probabilmente all’antica Cina anche se la denominazione deriva dalla omonima città araba. Questa tecnica fu molto usata per le cornici e consisteva nell’applicare una foglia d’argento laccata in colore oro.
Parigi, Musée d’Orsay
Parigi, Musée d’Orsay
13 settembre 2011 – 15 gennaio 2012
Lame di sole caldo e radente su di un cielo spesso e violaceo giocano con la superficie increspata dell’acqua. Le chiome degli alberi delle Touileries, accese d’oro e d’arancio si agitano scarmigliate dal vento lungo gli argini della Senna, a pochi passi dal Musée d’Orsay, dove sono diretta. L’autunno parigino, con la sua decadente bellezza, è il perfetto preludio alla mostra che sto per visitare, i suoi colori così simili alle tinte ardenti proprie dei dipinti inglesi del XIX secolo.